“Il flagello de’ terremoti” a Gubbio−Due casi esemplari−A cura di Ettore A. Sannipoli−

Si è detto e letto molto sull’evento sismico che, dalla fine di agosto, travaglia la nostra zona e la nostra vita quotidiana. E se le dinamiche tecniche da un lato ci offrono un supporto scientifico −vai al link http://www.maggioeugubino.com/news/− che prova a spiegarci almeno il “perché”, quasi a sostegno di una tesi che sembra l’unica a rincuorarci viene resa pubblica e fruibile una cronaca storica dei terremoti avvenuti nei secoli a Gubbio.
Nella fattispecie, Ettore A. Sannipoli propone una breve scelta degli innumerevoli eventi sismici succedutisi e taluni anche molto gravi, attraverso i quali poter trarre personali spunti di riflessione.
Due, in particolare, gli esempi estrapolati dalla lunga serie registrata e documentata in tutto il diciottesimo secolo: il terremoto del 1741 e il terremoto del 1751, di cui è proposta una lettura.
Per questo è stato realizzato un e−book con le trascrizioni di documenti tratti dai libri delle Riformanze del Comune di Gubbio.
Riportiamo di seguito un paio di brani significativi.

1741, aprile 24
Terremoto
La mattina di detto giorno à ore 15 venne una terribile, e lunga scossa di terremoto, che danneggiò molto questo pubblico palazzo dei Consoli nella cantonata verso i signori Galeotti, avendola fatta cadere alla cima, con quattro merli, e spaccati gl'archi da detta parte delle finestre. Per la città fece molto danno, poiché gettò a terra una gran moltitudine di camini, e passine, e uperse volte delle chiese, e de conventi, mà per misericordia di Dio, e intercessione del nostro gran protettore, e vescovo S. Ubaldo, non dannegiò alcuno nelle persone, le gli restarono tutte libere, à differenza di molte altre città, e luoghi circonvicini, come Fabriano, ed altri, ne quali restarono morte delle persone; onde accioché sempre ne resti viva la memoria, de beneficij ricevuti dal nostro gran S. Ubaldo, ne ho fatta qui la presente annotazione.
(SASG, F.Com., Rif., reg. n.91, c.171r)
1751, luglio 26
Terremoto
La notte delli 26 luglio 1751. Alle due della notte furono sentite due scosse di terremoto, alle cinque una assai gagliarda, e lunga, che obligò tutti gl'abitanti ad'escire di casa, alle otto ne venne un'altro consimile, i quali fecero del danno in città, e più nella campagna, ed'in specie nei contorni della Branca. Onde la mattina seguente il popolo andò a S.Ubaldo, fu fatta la processione col suo quadro, e furono i giorni seguenti continuate moltissime altre processioni di penitenza, e divotioni publiche.
(SASG, F.Com., Rif., reg. n.93, c.223v)