Gubbio – Il Maggio Eugubino in collaborazione con gli Sbandieratori di Gubbio, il Teatro della Fama, la Famiglia dei Sangiorgiari, la Libreria Fotolibri, ha organizzato una serata “Umbra” in onore dei Professori e degli Studenti che stanno terminando le ricerche archeologiche: “La frontiera tra Umbria ed Etruria”. L’Università di Cambridge, in collaborazione con quella di Perugia e Roma “Tor Vergata” e con la Soprintendenza archeologica per l’Umbria, sta portando avanti, dallo scorso anno, un progetto nel territorio tra Gubbio e Perugia. Questa campagna di scavi prevede uno studio della frontiera tra le due città e, più in generale, tra Umbria ed Etruria, dall’età antica a quella medievale e moderna. Coordinatore delle attività è il professor Simon Stoddart dell’Università di Cambridge (vecchia conoscenza eugubina per i studi risalenti al 1983/1984 su Gubbio e gli antichi Umbri).

Alle operazioni di ricognizione e scavo, concentrate principalmente nell’area di Belvedere e Montelabate (Col di Marzo), collaborano circa trenta studenti e ricercatori delle università coinvolte. Tutti ospitati nella preziosa e medievale Taverna dei Sangiorgiari cortesemente posta a disposizione per questa iniziativa culturale cittadina, tra l’altro risultata anche elemento di forte legame con la maggior parte degli ospiti che hanno in San Giorgio il loro protettore nazionale. Il presidente Lupini, ha sottolineato –durante la serata- come questo studio ricopra un’importanza strategica che porterà ad una conoscenza più approfondita del nostro passato. Noi eugubini sentiamo un rapporto privilegiato con questo antico popolo quasi abbandonato dalla cultura baronale ed imperante, ci sentiamo veramente discendenti.

E’ anche una ulteriore occasione per riscoprire e valorizzare, attraverso un’attenta politica di sviluppo sostenibile, aree di grande pregio paesaggistico, complessivamente ancora preservate e rimaste ai margini dei grandi flussi turistici. Ha poi continuato, il Presidente del Maggio, affermando la convinzione non solo della valenza scientifica di questo progetto, ma anche delle opportunità che ne deriveranno. Ha infine concluso ringraziando tutti i partecipanti e donando agli studenti un testo sugli umbri ed il libro sulla studiolo di Federico da Montefeltro, gentilmente messi a disposizione da Maurizia Baccarini.

Precedentemente, attorno alla Fontana del Bargello, era stata conferita l’onorificenza, più caratteristica di Gubbio, alla professoressa Caroline Malone Direttrice della Scuola di Geografia, Archeologia e Paleontologia –Queen’s University di Belfast-, annoverata quindi tra i Matti Onorari di Gubbio, un segno di stima, di simpatia e di profondo ringraziamento da parte degli eugubini.

Il progetto di ricerca sull’applicazione e sviluppo di tecniche di ricerca per l’archeologia del paesaggio in contesti dell’Italia centrale tirrenica ha avuto inizio nel Settembre 2008, grazie a un programma quadro di ricerca della Comunità Europea, quale prosecuzione di uno di studio avviato dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Cambridge tra il 2005 e il 2007. Obiettivi principali del progetto sono l’analisi di alcuni siti archeologici dell’Italia centrale, e in particolare dell’Etruria e del Lazio, mediante ricognizioni dirette, ricerche di archivio e l’applicazione di sistemi geografici informatizzati, prospezioni geofisiche e remote sensing. Il fine scientifico è quello di acquisire nuovi dati utili a ricostruire gli antichi paesaggi dell’Italia centrale con le relative dinamiche insediative e verificare l’impiego di nuove tecniche di rilevamento, contribuendo alla documentazione di beni archeologici compresi comunque in aree a rischio.

Tra il 2008 e il 2009 il Dipartimento di Storia dell’Università di Roma “Tor Vergata”, in accordo con la Soprintendenza Archeologica dell’Umbria, ha iniziato un progetto di ricognizione nell’area della Tenuta di Montelabate. Le ricerche sono state ampliate nel corso del 2010 in un ambizioso studio di archeologia del paesaggio di frontiera tra Gubbio e Perugia, in cooperazione con il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Cambridge e con il prezioso contributo dei Comuni di Gubbio e di Perugia, nonché della Provincia di Perugia. Uno sforzo quindi del nostro assessorato alla cultura che grazie al Dottor Marco Bellucci è riuscito a partecipare a questo progetto che solo per notizia, segnaliamo, vede la partecipazione della Britisch Academy, la Triplow Trust, Il McDonald Istitute di Cambridge, la Fondazione Gaslini, la Queen’s University di Belfast. A livello scientifico e storico si propone di documentare i cambiamenti del paesaggio e le dinamiche insediative nell’area di frontiera tra Gubbio e Perugia.

A livello metodologico ambisce a perfezionare tecniche e protocolli di ricognizione su di un territorio collinare e montano, caratterizzato dall’alternanza di area boschive, pascoli e zone di arativo, in una prospettiva di lunga durata dalla preistoria all’età moderna; lo studio comprenderà un’ampia gamma di documentazione: dal dato archeologico, a quello letterario, epigrafico ed archivistico.

Infine, a livello istituzionale e civico, il progetto intende documentare e rendere disponibili agli organi di tutela e valorizzazione, i resti degli insediamenti antichi della frontiera Gubbio-Perugia. Punto di partenza dell’esame del territorio è stato l’abitato fortificato di Col di Marzo, tuttora posto lungo il moderno confine amministrativo dei due Comuni coinvolti. La serata è continuata con la consegna dell’ultimo lavoro letterario degli sbandieratori e con la parole del Professore Giuseppe Sebastiani che ha tracciato le esperienze e gli scambi intercorsi tra Italia ed Inghilterra plaudendo ad un dialogo che non debba mai fermarsi. Da sottolineare l’appassionante lettura, da parte dell’attrice Marinella Baldinucci, di un capitolo del romanzo che Dina Castellani ha tessuto e sta terminando sulla civiltà di questo antico popolo; a questa lettura è stata dedicata particolare attenzione da parte di tutti gli studiosi che hanno visto il loro lavoro applicato all’emozione di un romanzo proprio sugli Umbri. La serata è stata dedicata ovviamente agli umbri con piatti da degustare ispirati alla documentazione di cui siamo a conoscenza. La conclusione è stata affidata allo stesso professor Stoddart che nel ringraziare per la sorpresa che ha voluto riservargli il mondo associativo eugubino, ha promesso di impegnarsi per una possibile Mostra dei reperti trovati a Gubbio sugli Umbri nella sua università di Cambridge. Un’iniziativa che diventa estremamente positiva per sottolineare l’importanza storico/culturale e per stimolare tutte quelle iniziative che possono portare a mettere in rilievo questo “aspetto” Umbro di cui Gubbio è stata capitale religiosa ed amministrativa riconosciuta. L’assaggio dell’Arclatas ciambella con farina, acqua, lievito, miele, anice (un dolce degli antichi umbri) ha suggellato il piacevole incontro.